Il mutamento di destinazione d'uso di un immobile, in assenza di opere edilizie, è oneroso solo nelle fattispecie e nelle aree individuate dal Comune nella disciplina della distribuzione e localizzazione delle funzioni, ai sensi dell'art. 58 della legge regionale, e in caso di incremento dei carichi urbanistici. Il mero quadro conoscitivo degli usi in atto, allegato agli strumenti urbanistici, non è equipollente a tale disciplina pianificatoria e non può pertanto giustificare l'onerosità dell'intervento. Pertanto, il mutamento di destinazione d'uso senza opere, se non rientrante nelle previsioni del piano delle funzioni, è esente dal pagamento di oneri di urbanizzazione, in quanto la SCIA presentata dal privato è libera da oneri, salvo il caso di incremento dei carichi urbanistici. Il Comune non può imporre il pagamento di oneri di urbanizzazione per interventi di mutamento di destinazione d'uso senza opere, al di fuori delle ipotesi e delle aree individuate nella specifica disciplina comunale di cui all'art. 58 della legge regionale, in quanto ciò configurerebbe un'illegittima estensione dell'onerosità prevista dalla legge. Il Comune ha l'onere di dimostrare la sussistenza dei presupposti di legge per l'applicazione degli oneri, non potendo far valere a tal fine il mero quadro conoscitivo degli usi in atto, privo di efficacia conformativa.