Il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato è legittimo qualora l'amministrazione accerti l'inesistenza del rapporto di lavoro dichiarato dal richiedente e l'estraneità della parte datoriale al procedimento, non essendo sufficiente a dimostrare la sussistenza del rapporto di lavoro la mera dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, in assenza di idonea prova documentale, come il versamento dei contributi previdenziali o la partecipazione del datore di lavoro all'iter procedimentale. La dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, infatti, non costituisce prova civile della sussistenza del rapporto di lavoro, essendo finalizzata esclusivamente alla produzione di atti e documenti agli organi della pubblica amministrazione, e deve comunque rispettare i requisiti formali previsti dalla normativa, come l'asseverazione e l'indicazione dell'imputabilità soggettiva della dichiarazione. Pertanto, il provvedimento di diniego del rinnovo del permesso di soggiorno è legittimo qualora l'amministrazione, all'esito di accertamenti, rilevi l'assenza di idonea prova della sussistenza del rapporto di lavoro dichiarato dal richiedente, anche in presenza di una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà che risulti in contrasto con altri elementi acquisiti nel procedimento.