Cassazione penale Sez. II sentenza n. 43390 del 23 ottobre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:43390PEN

Massima

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La circostanza aggravante di cui all'art. 61, n. 5, c.p., che prevede l'aggravamento della pena per chi abbia approfittato di circostanze di tempo, di luogo o di persona tali da ostacolare la pubblica o privata difesa, deve essere specificamente valutata anche in riferimento all'età senile e alla debolezza fisica della persona offesa, in quanto il legislatore ha inteso attribuire rilevanza a situazioni che denotano una particolare vulnerabilità della quale l'agente trae consapevolmente vantaggio. Pertanto, il giudice è tenuto a individuare, nell'ambito dell'azione specifica posta in essere a danno della persona offesa, gli indicatori della concreta agevolazione che l'età avanzata ha comportato per il soggetto attivo del reato, motivando adeguatamente sulla sussistenza di tale circostanza aggravante. La mancata valutazione di tali elementi integra un vizio di motivazione che comporta l'annullamento della sentenza con rinvio per un nuovo giudizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. ALMA ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/02/2018 della Corte di Appello di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis))a Alma;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in data 12 febbraio 2018 la Corte…

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