Il mutamento di destinazione d'uso di un immobile da laboratorio a luogo di aggregazione e preghiera, in assenza di permesso di costruire, è rilevante ai fini urbanistici ed edilizi qualora sia dimostrato un utilizzo continuativo e non saltuario dell'immobile da parte di un elevato numero di persone, tale da determinare un aumento del fabbisogno di aree per servizi e attrezzature pubbliche. A tal fine, l'accertamento dell'uso effettivo dell'immobile può fondarsi su una pluralità di elementi probatori, anche di natura indiretta, che formino un complesso di indizi gravi, precisi e concordanti, senza che sia necessario il riscontro di specifici arredi o paramenti sacri. La realizzazione di opere edilizie, quali la ristrutturazione dei bagni e la creazione di un bagno per disabili, può ritenersi correlata alla destinazione d'uso religiosa dell'immobile, in assenza di prova contraria circa il loro utilizzo a fini privati, in quanto normalmente funzionali ad accogliere un afflusso non sporadico di persone provenienti dall'esterno. In tali ipotesi, il mutamento di destinazione d'uso è rilevante ai fini urbanistici ed edilizi, richiedendo il previo rilascio del permesso di costruire, anche in assenza di opere edilizie, qualora comporti una variazione degli standard previsti dalla normativa vigente.