Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 19845 del 12 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:19845PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la congruità della pena inflitta all'imputato per il reato di detenzione di sostanze stupefacenti, deve tenere conto della declaratoria di incostituzionalità sopravvenuta della normativa che aveva modificato il trattamento sanzionatorio, facendo così riprendere applicazione della precedente disciplina più favorevole al reo. Ciò in quanto l'illegittimità della pena determinata sulla base della normativa dichiarata incostituzionale è rilevabile d'ufficio, anche in caso di ricorso inammissibile, salvo che questo sia tardivo. Pertanto, il giudice di merito è tenuto a riesaminare la commisurazione della pena, adeguandola ai limiti edittali previsti dalla disciplina originaria, più favorevole all'imputato, senza che ciò possa essere censurato in sede di legittimità, ove la motivazione risulti congrua e logicamente coerente. Quanto alle circostanze attenuanti generiche, il loro riconoscimento è rimesso alla valutazione discrezionale del giudice di merito, non sindacabile in cassazione se adeguatamente motivata, tenuto conto che tali circostanze hanno lo scopo di adeguare la pena in senso favorevole all'imputato in considerazione di situazioni e circostanze che effettivamente incidano sull'entità del reato e sulla capacità a delinquere dello stesso. Analogamente, il giudice di merito gode di ampio margine di apprezzamento nel valutare se il contributo dell'imputato al fatto criminoso possa ritenersi di minima importanza, senza che tale valutazione possa essere censurata in sede di legittimità, ove congruamente motivata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. GIORDANO ((omissis)) - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. BASSI Alessandr - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/04/2013 della Corte d'appello di Brescia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. BASSI Alessandra;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. SALZANO Francesco che ha concluso chiedendo che la sentenza sia annullata con rinvio sul trattamento sanzionatorio e che il ricorso sia rigettato nel resto.
RITENUTO IN FATTO

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