Consiglio di Stato sentenza n. 5808 del 2017

ECLI:IT:CDS:2017:5808SENT

Massima

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Il provvedimento di revoca di una concessione amministrativa non dà diritto all'indennizzo di cui all'art. 21-quinquies della legge n. 241/1990 qualora le opere realizzate dal concessionario siano abusive, in quanto il principio generale secondo cui nessuno può trarre vantaggio dalla propria attività illecita impedisce il riconoscimento di un indennizzo per il pregiudizio subito a causa della revoca. Ciò vale anche per le sole opere realizzate legittimamente, in quanto le spese sostenute per la loro realizzazione non possono essere considerate inutilmente impiegate, essendo state ampiamente ammortizzate dai ricavi prodotti nell'esercizio dell'attività imprenditoriale. Il diritto all'indennizzo presuppone pertanto che le opere realizzate dal concessionario siano state eseguite in conformità ai titoli abilitativi rilasciati e che il pregiudizio economico subito in conseguenza della revoca non sia stato già ampiamente compensato dai benefici tratti dall'utilizzo delle opere stesse.

Sentenza completa

Pubblicato il 11/12/2017

N. 05808/2017REG.PROV.COLL.

N. 01788/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello iscritto al numero di registro generale 1788 del 2012, proposto da:
Massimo D'Agostino, rappresentato e difeso dagli avvocati Giancarlo Violante Ruggi D'Aragona e Daniela Cicirello, con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. Antonia De Angelis in Roma, via Portuense, n. 104;

contro

Comune di Pietrelcina, in persona del Sindaco in carica, rappresentato e difeso dall'avvocato Roberto Prozzo, con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. Giuliano Bologna in Roma, via Merulana, n. 234;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. CAMPANIA – NAPOLI, Sez. III, n. 03765/2011, resa tra le parti, concerne…

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