Il rilascio del permesso di costruire in sanatoria, ai sensi dell'art. 35, comma IX, della legge 47/85 e dell'art. 39 della legge 724/94, in relazione a un immobile oggetto di precedente annullamento del parere favorevole al condono da parte della Soprintendenza, determina la cessazione della materia del contendere del ricorso proposto avverso l'atto di annullamento, in quanto tale provvedimento di condono deve considerarsi emesso dal Comune in piena autonomia e non in esecuzione di un precedente ordine di riesame disposto dal giudice amministrativo. Infatti, il permesso di costruire in sanatoria, rilasciato previo parere favorevole ex art. 32 L. 47/85 non annullato dalla Soprintendenza, costituisce un atto provvedimentale di carattere definitivo e satisfattivo degli interessi del ricorrente, che determina l'improcedibilità del ricorso per cessazione della materia del contendere, ai sensi dell'art. 35, comma 1, lett. c), c.p.a. Ciò anche in considerazione del fatto che il provvedimento di condono è stato adottato in esecuzione di un successivo protocollo d'intesa tra Regione Campania e Soprintendenza, intervenuto dopo l'impugnazione degli atti originari, e del comportamento processuale delle parti che non hanno tempestivamente rappresentato il rilascio del condono, risalente al 2005, rendendo necessaria l'adozione di più ordinanze istruttorie, anche con nomina di un commissario ad acta, per acquisire la relativa documentazione. In tali casi, sussistono eccezionali e gravi ragioni per compensare integralmente le spese di lite tra le parti.