Cassazione penale Sez. II sentenza n. 27018 del 11 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:27018PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, afferma che il controllo di legittimità sulla motivazione di tali provvedimenti è diretto a verificare la congruenza e la coordinazione logica dell'apparato argomentativo che collega gli indizi di colpevolezza al giudizio di probabile colpevolezza dell'indagato, senza poter sindacare il giudizio ricostruttivo del fatto e gli apprezzamenti del giudice di merito circa l'attendibilità delle fonti e la rilevanza del materiale probatorio, purché la motivazione sia adeguata, coerente ed esente da errori logici e giuridici. Pertanto, il ricorso è inammissibile laddove tenda a sottoporre al giudizio di legittimità aspetti attinenti alla ricostruzione del fatto e all'apprezzamento del materiale indiziario, rimessi alla esclusiva competenza del giudice di merito. Inoltre, il giudice di legittimità ritiene che il Tribunale del riesame abbia adeguatamente motivato in ordine alla sussistenza del pericolo di reiterazione della condotta criminosa, desumendolo dalla dinamica dei fatti, dal modus operandi dell'indagato, dalla sua condotta veemente e dai suoi precedenti penali, nonché in ordine al pericolo di fuga, desumendolo dal comportamento tenuto dall'indagato e dalla minorenne all'arrivo delle forze dell'ordine.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto nell'interesse di:

FR. Ma. n. (OMESSO);

avverso l'ordinanza emessa il 16 settembre 2010 dal Tribunale di Milano;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere dott. ((omissis));

udita la requisitoria del pubblico ministero, sost. proc. gen. Dott. CEDRANGOLO Oscar, che ha chiesto la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.

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