Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Salerno sentenza n. 1087 del 2019

ECLI:IT:TARSA:2019:1087SENT

Massima

Generata da Simpliciter
Il diniego di condono edilizio fondato sulla mera realizzazione di opere "ulteriori" rispetto a quelle oggetto di istanza di condono, in assenza degli adempimenti di cui all'art. 35 della legge n. 47/1985, non comporta di per sé l'improcedibilità della sanatoria, ma obbliga l'amministrazione a una puntuale verifica della consistenza di tali opere, al fine di valutare se le stesse siano autonomamente suscettibili di sanzione demolitoria, ovvero se abbiano comportato la modifica sostanziale dell'originario opus, tale da renderlo indistinguibile dalle stesse e da determinare l'improcedibilità dell'istanza di condono. Ove sia possibile distinguere le opere "ulteriori" da quelle fatte oggetto dell'istanza di sanatoria, in termini strutturali e/o funzionali, l'amministrazione dovrà limitarsi a ingiungere il ripristino delle opere stesse integranti dette autonome modificazioni, senza che ciò comporti l'improcedibilità della domanda di condono, posto che la realizzazione di interventi successivi alla domanda giustifica il diniego solo se le stesse abbiano inciso in maniera sostanziale sull'individuazione dell'oggetto del condono tale da rendere oggettivamente impossibile il relativo esame. Pertanto, l'amministrazione, in sede di riesame del procedimento, dovrà procedere a un puntuale accertamento dei fatti e delle circostanze, svolto in contraddittorio, al fine di valutare l'incidenza sostanziale (e "novativa") delle eventuali ulteriori opere realizzate sulla originaria consistenza dell'immobile oggetto di condono, senza poter fondare il diniego sulla mera realizzazione di opere "ulteriori" in assenza di una adeguata istruttoria e motivazione.

Sentenza completa

Pubblicato il 19/06/2019

N. 01087/2019 REG.PROV.COLL.

N. 00476/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

sezione staccata di Salerno (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 476 del 2019, proposto da
((omissis)), rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Ascea, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per l'annullamento,

previa sospensione dell'efficacia:

della determina n. 8 del 10.1.2019 (REG. Gen. n. 11 del 15.1.2019) del Comune di Ascea, notificata il 24.1.2019, avente ad oggetto “rigetto pratica di…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.