Cassazione penale Sez. I sentenza n. 23718 del 13 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:23718PEN

Massima

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La mancata applicazione di una aggravante ostativa alla concessione di benefici penitenziari, pur se ritenuta dal giudice della condanna, non impedisce l'applicazione del condono, in quanto tale aggravante, ai fini del divieto di applicazione del condono, deve essere effettivamente applicata e non meramente ritenuta. Il principio di diritto affermato dalla giurisprudenza di legittimità in relazione alla recidiva facoltativa, per cui la sua mancata applicazione equivale alla sua esclusione, è estensibile anche alle aggravanti oggettive, in quanto il divieto di applicazione del condono presuppone che l'aggravante sia stata effettivamente applicata e non solo ritenuta. Pertanto, ai fini del divieto di applicazione del condono, è necessario che l'aggravante ostativa sia stata concretamente applicata dal giudice della condanna, non essendo sufficiente la mera ritenuta sussistenza della stessa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - rel. Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO ((omissis)) S - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PA. PA. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1295/2010 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 13/10/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. VECCHIO Massimo;

Letta la requisitoria del Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte suprema, in persona del Dott. GALASSO Aurelio, sostituto procuratore generale della Repubblica, il quale ha concluso per la inammissibilita' del ricorso e la condanna del ricorrente al pagamento delle spese pro…

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