Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2515 del 18 gennaio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:2515PEN

Massima

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Il reato di ingiuria (art. 594 c.p.) è stato abrogato dal legislatore con il D.Lgs. n. 7/2016, con la conseguenza che, in caso di condanna per tale reato, il giudice dell'impugnazione deve annullare senza rinvio la sentenza, in quanto il fatto non è più previsto dalla legge come reato. Ciò comporta anche la revoca delle statuizioni civili, con la conseguenza che il danneggiato dovrà rivolgersi al giudice civile per ottenere il ristoro risarcitorio. Tale principio si fonda sulla necessità di adeguare il giudizio penale all'intervenuta abrogazione della fattispecie di reato, evitando così che residuino effetti sanzionatori di natura penale per un fatto che non è più considerato illecito penale. Il giudice è pertanto tenuto a dichiarare l'estinzione del reato e a revocare le statuizioni civili, rimettendo il danneggiato alla competente sede civile per il risarcimento del danno.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. SCOTTI Umberto Luigi - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del Tribunale di Trieste del 23.4.2013;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Roberto Amatore;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Corasaniti Giuseppe che ha concluso per l'annullamento della sentenza impugnata senza rinvio limitatamente alla ipotesi di reato di cui all'articolo 594…

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