Il giudice di merito, nel valutare la credibilità della persona offesa e la fondatezza delle accuse, deve attentamente vagliare l'intero compendio probatorio, senza trascurare alcuna circostanza rilevante, come il clima di conflittualità esistente tra i coniugi a seguito della separazione e delle questioni relative all'affidamento dei figli. Le dichiarazioni della persona offesa, corroborate da elementi di prova logica e da referti medici, possono costituire valido fondamento per l'affermazione di responsabilità dell'imputato, anche in assenza di ulteriori testimonianze dirette, purché il giudice abbia motivato in modo esaustivo e logico la propria valutazione circa l'attendibilità e la credibilità della persona offesa. La mera contestazione dell'imputato, priva di riscontri probatori, non è sufficiente a inficiare la decisione del giudice di merito, il quale è tenuto a vagliare attentamente l'intero quadro probatorio, senza trascurare alcun elemento rilevante. In tali casi, la declaratoria di inammissibilità del ricorso per cassazione si impone, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di quelle sostenute dalla parte civile, nonché all'irrogazione di una sanzione pecuniaria.