Cassazione penale Sez. I sentenza n. 41553 del 25 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:41553PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale, pur essendo giustificato all'atto della sua adozione in ragione della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e del concreto pericolo di reiterazione del reato, può divenire sproporzionato e inadeguato rispetto alle esigenze cautelari qualora, per il decorso del tempo e il mutamento delle circostanze, venga meno l'attualità e la concretezza del pericolo. In tali ipotesi, il giudice è tenuto a valutare la perdurante necessità della misura cautelare, revocandola o sostituendola con una meno afflittiva laddove ritenga che le esigenze cautelari possano essere adeguatamente soddisfatte con strumenti meno incisivi sulla libertà personale dell'indagato. Ciò in ossequio al principio di proporzionalità che deve informare l'applicazione delle misure cautelari, le quali devono risultare adeguate e proporzionate all'entità del fatto e alla sua evoluzione nel corso del procedimento. Pertanto, il decorso di un notevole lasso di tempo dalla applicazione della misura cautelare, unitamente all'assenza di concreti e attuali elementi che giustifichino il perdurare della stessa, impongono al giudice di rivalutare la sussistenza dei presupposti applicativi, al fine di evitare che la protrazione della misura cautelare si traduca in una anticipazione della pena in violazione dei principi di proporzionalità e di presunzione di non colpevolezza. Ciò vale a maggior ragione quando la posizione del soggetto sottoposto a misura risulti differenziata rispetto a quella degli altri coimputati, in assenza di elementi che giustifichino un trattamento deteriore.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONITO Francesco M. S. - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - rel. Consigliere

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), (RINUNCIANTE) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 13/12/2017 del TRIB. LIBERTA' di CATANIA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. SIANI VINCENZO;
sentite le conclusioni del P.G. Dott.ssa PICARDI ANTONIETTA;
Il PG chiede l'inammissibilita' del ricorso per rinuncia allo stesso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe, emessa il 13 dicembre 2017, il Tribunale del riesame di Catania - investito dell…

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