Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Brescia sentenza n. 869 del 2019

ECLI:IT:TARBS:2019:869SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di diniego della compatibilità paesaggistica, adottato ai sensi dell'art. 167, commi 4 e 5, del d.lgs. n. 42/2004, può legittimamente fondarsi non solo su ragioni connesse alla tutela e alla conservazione dei valori paesistici, ma anche su disposizioni urbanistiche che, pur avendo natura edilizia, perseguono finalità di salvaguardia del patrimonio storico-culturale e paesaggistico. Pertanto, il diniego di compatibilità paesaggistica è legittimo quando l'intervento realizzato in assenza di titolo edilizio e autorizzazione paesaggistica risulti in contrasto con le previsioni del piano urbanistico comunale volte alla tutela di muri di origine storica, individuati come beni di interesse paesaggistico, anche ove tali previsioni non siano state oggetto di autonoma impugnazione. L'accertamento della compatibilità paesaggistica ai sensi dell'art. 167 del d.lgs. n. 42/2004 comporta la verifica della conformità dell'intervento non solo alle norme di tutela paesaggistica, ma anche alle disposizioni urbanistiche che perseguono finalità di salvaguardia del patrimonio storico-culturale e paesaggistico, indipendentemente dalla natura edilizia di tali previsioni. La valutazione di compatibilità paesaggistica non può prescindere dalla considerazione degli strumenti urbanistici comunali che individuano e tutelano i beni di interesse paesaggistico, anche ove tali previsioni non siano state oggetto di autonoma impugnazione. Il diniego di compatibilità paesaggistica è legittimo quando l'intervento realizzato in assenza di titolo edilizio e autorizzazione paesaggistica risulti in contrasto con le previsioni del piano urbanistico comunale volte alla tutela di muri di origine storica, individuati come beni di interesse paesaggistico.

Sentenza completa

Pubblicato il 07/10/2019

N. 00869/2019 REG.PROV.COLL.

N. 01072/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

sezione staccata di Brescia (Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1072 del 2018, proposto da Luisa Orlando, rappresentata e difesa dall'avvocato Roberto Massari, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio fisico eletto presso il suo studio, in Brescia, via Luigi Einaudi n.26;

contro

Comune di Cazzago San Martino, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Mauro Ballerini, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio fisico eletto presso il suo studio in Brescia, viale della Stazione n. 37;

per l'annullamento

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