Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 5046 del 2023

ECLI:IT:TARNA:2023:5046SENT

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive costituisce atto dovuto e vincolato, non richiedendo una specifica motivazione circa le ragioni della sanzione, essendo sufficiente la constatazione della natura abusiva del manufatto. L'amministrazione non è tenuta a compiere ulteriori indagini circa la sussistenza dell'interesse pubblico, concreto ed attuale, alla repressione dell'abuso né ad effettuare una comparazione tra questo e l'interesse privato alla conservazione del manufatto abusivo, essendo in re ipsa l'interesse pubblico alla rimozione dell'illecito e al ripristino della legalità. Né è tenuta, ai fini della validità dell'ingiunzione di demolizione, a valutare la concreta possibilità di procedere al materiale ripristino dello stato dei luoghi, essendo rimessa tale valutazione alla fase esecutiva del provvedimento. L'abusività, infatti, configura una caratteristica di natura reale, che segue l'immobile anche nei suoi successivi trasferimenti, con la conseguenza che la demolizione è, di regola, atto dovuto e prescinde dall'accertamento della responsabilità effettiva del proprietario nell'esecuzione dell'abuso edilizio. Ai fini dell'adozione dell'ordinanza di demolizione, è sufficiente che anche una sola delle ragioni addotte dall'amministrazione risulti in grado di sorreggere per intero l'atto, non essendo necessaria una pluralità di motivazioni. Inoltre, l'impossibilità della riduzione in pristino, quale ulteriore condizione contemplata dalla legge per l'applicazione della sanzione pecuniaria sostitutiva, deve essere letta in un'accezione rigorosa quale impossibilità materiale di eseguire la demolizione, non potendosi considerare l'eventuale onerosità degli interventi necessitati. Infine, il procedimento per la verifica di conformità ex art. 36 d.P.R. n. 380/2001 sfocia in un provvedimento di carattere assolutamente vincolato, non richiedendo altra motivazione oltre a quella relativa alla corrispondenza (o meno) dell'opera abusiva alle prescrizioni urbanistico-edilizie sia all'epoca di realizzazione dell'abuso sia a quella di presentazione dell'istanza.

Sentenza completa

Pubblicato il 11/09/2023

N. 05046/2023 REG.PROV.COLL.

N. 01048/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1048 del 2018, integrato da motivi aggiunti, proposto da
Immacolata Di Somma e Maria Pasqua Durazzo, rappresentate e difese dall'avvocato Ciro Manfredonia, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio dell’avv. Alfonso Capotorto in Napoli, Centro Direzionale E/2, e dall'avvocato Luisa Destobbeleer, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Pompei, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Daniela Cangella, con domicilio digitale come da PEC da Registri di …

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