Cassazione penale Sez. I sentenza n. 27346 del 15 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:27346PEN

Massima

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Il militare che, nell'esercizio delle proprie funzioni di servizio, reagisce in modo sproporzionato e violento nei confronti di un inferiore gerarchico, cagionandogli lesioni personali, commette il reato di violenza contro un inferiore di cui all'art. 195 c.p.m.p. La condotta violenta del superiore, anche se determinata da una reazione a un comportamento ritenuto improprio del sottoposto, non può essere considerata estranea al servizio e alla disciplina militare, essendo avvenuta nell'ambito dello svolgimento delle attività di pattugliamento e perlustrazione. La valutazione della credibilità e attendibilità della persona offesa, unica fonte di prova diretta, deve essere effettuata in modo rigoroso, tenendo conto della sua coerenza interna, della rispondenza con gli elementi oggettivi emersi, come le certificazioni mediche, e dell'assenza di pregresse manifestazioni di astio tra le parti. Ove tali requisiti siano rispettati, le dichiarazioni della persona offesa possono essere considerate sufficienti a fondare l'affermazione di responsabilità penale dell'imputato, senza necessità di ulteriori riscontri probatori. L'entità delle lesioni personali cagionate, anche se inferiore a dieci giorni di prognosi, non incide sulla procedibilità d'ufficio del reato di violenza contro un inferiore, la cui pena edittale supera il limite di sei mesi di reclusione militare previsto dall'art. 260 c.p.m.p. per la procedibilità a querela.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - rel. Consigliere

Dott. SARACENO Rosa Anna - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/02/2019 della CORTE MILITARE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. VINCENZO SIANI;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Militare Dr. FLAMINI LUIGI MARIA, rassegnata ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. …

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