Cassazione penale Sez. V sentenza n. 44047 del 25 settembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:44047PEN

Massima

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La partecipazione all'associazione di tipo mafioso, ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 416-bis c.p., richiede un inserimento stabile e duraturo del soggetto nella struttura organizzativa del sodalizio, tale da implicare un ruolo dinamico e funzionale nell'esplicazione dei comuni fini criminosi, con una messa a disposizione del soggetto in favore dell'organizzazione. La presunzione relativa di pericolosità sociale e di adeguatezza della sola misura cautelare della custodia in carcere, prevista dall'art. 275, comma 3, c.p.p. per i reati di cui all'art. 416-bis c.p., può essere superata solo quando emergano elementi idonei a dimostrare la stabile rescissione dei legami del soggetto con l'associazione mafiosa; in assenza di tali elementi, la misura della custodia cautelare in carcere è da ritenersi adeguata, in quanto prevalente rispetto alla norma generale di cui all'art. 274 c.p.p. La valutazione degli elementi indiziari relativi alla partecipazione all'associazione mafiosa e all'attualità delle esigenze cautelari rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il cui sindacato in sede di legittimità è limitato all'accertamento della logicità e coerenza della motivazione, senza possibilità di una rivalutazione del compendio probatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - rel. Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 16/03/2017 del TRIBUNALE LIBERTA' di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GIUSEPPE RICCARDI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. FIMIANI PASQUALE, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.

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