L'utilizzo di aree verdi pubbliche per la realizzazione di orti sociali rientra tra gli strumenti legittimi di interesse pubblico individuati dal legislatore regionale per diffondere la cultura del verde e dell'agricoltura, sensibilizzare sulla sana alimentazione, riqualificare aree abbandonate e favorire l'aggregazione sociale, anche attraverso la concessione di piccoli lotti in via non esclusiva e senza scopo di lucro. L'amministrazione comunale, nel bilanciare tale interesse pubblico con altri interessi della collettività, può destinare una porzione limitata di un'area verde pubblica agli orti sociali, purché conservi la prevalente destinazione a parco di quartiere e verifichi preventivamente l'assenza di inquinanti nel terreno, nel rispetto della normativa ambientale. La scelta di privilegiare, per l'assegnazione degli orti, soggetti come i pensionati che hanno concluso il percorso lavorativo è ragionevole, in quanto coerente con la finalità non lucrativa dell'utilizzo. I residenti prossimi all'area non possono vantare un interesse prevalente rispetto alle esigenze complessive della comunità locale, né possono contestare la legittimità dell'iniziativa per eventuali inconvenienti sopravvenuti nella sua concreta attuazione, sui quali dovranno piuttosto attivare l'interlocuzione con l'amministrazione.