Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di demolizione emessa dal Comune di Amalfi, afferma che gli interventi edilizi realizzati dal ricorrente, pur qualificabili come manutenzione straordinaria, hanno complessivamente modificato l'aspetto esteriore dell'edificio e lo stato dei luoghi, determinando la necessità di ottenere la preventiva autorizzazione paesaggistica ai sensi dell'art. 146 del D.Lgs. n. 42/2004. In assenza di tale autorizzazione, il Comune ha legittimamente esercitato il potere sanzionatorio di cui all'art. 31 del D.P.R. n. 380/2001, ordinando la demolizione delle opere abusive. Il Tribunale precisa che l'eventuale sanabilità degli abusi edilizi non osta all'esercizio del potere sanzionatorio, in quanto l'interesse pubblico al ripristino dell'assetto urbanistico-edilizio violato è prioritario e prevalente rispetto a qualsiasi posizione di affidamento legittimo ed incolpevole. Inoltre, l'amministrazione è esonerata dall'obbligo di predisporre un impianto motivazionale particolarmente articolato, essendo sufficiente la mera descrizione delle opere abusive e l'indicazione della normativa violata. Infine, la pretermissione delle garanzie endo-procedimentali non inficia la legittimità del provvedimento sanzionatorio, trattandosi di un potere dovuto e vincolato all'accertamento della natura abusiva dell'opera, rispetto al quale qualunque apporto partecipativo sarebbe superfluo ed ultroneo.