Il reato di danneggiamento seguito da incendio aggravato si configura quando la condotta dell'agente determina un pericolo concreto di incendio, desumibile dalla situazione di fatto in relazione alle dimensioni del fuoco e all'oggetto del danneggiamento, anche qualora le fiamme si propaghino ad un edificio pubblico o ad altri beni. Ai fini della sussistenza del reato, non è necessario che l'incendio abbia effettivamente coinvolto l'edificio pubblico o altri beni, essendo sufficiente che vi sia stato un concreto pericolo di propagazione del fuoco. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del reato, deve tenere conto di tutti gli elementi probatori, senza limitarsi a una lettura parziale o erronea dei verbali di intervento dei Vigili del Fuoco. La condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende è conseguenza dell'inammissibilità del ricorso, in assenza di elementi per ritenere che lo stesso sia stato proposto senza colpa nella determinazione della causa di inammissibilità.