Cassazione penale Sez. II sentenza n. 43888 del 22 ottobre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:43888PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di tentata estorsione si configura quando l'agente, pur potendo ricorrere all'autorità giudiziaria, avanza una pretesa palesemente ingiusta e vessatoria, al fine di conseguire un profitto ingiusto, con la consapevolezza che quanto richiesto non gli è dovuto. In tali casi, l'intensità o la gravità della violenza o della minaccia utilizzate non influisce sulla qualificazione giuridica del fatto, che resta tentata estorsione, fermo restando l'eventuale configurazione di ulteriori reati in concorso. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nell'apprezzamento degli elementi probatori e delle esigenze cautelari, sindacabile in sede di legittimità solo per vizi di manifesta illogicità o errori di diritto. In particolare, il controllo di legittimità sulla motivazione delle ordinanze di riesame dei provvedimenti restrittivi della libertà personale è limitato alla verifica della congruenza e coordinazione logica dell'apparato argomentativo, senza poter sindacare la sufficienza e razionalità della motivazione sulle questioni di fatto. Pertanto, ove il giudice di merito abbia adeguatamente motivato in ordine alla sussistenza di gravi indizi di colpevolezza e di esigenze cautelari, il provvedimento non è censurabile in sede di legittimità, salvo vizi di manifesta illogicità o errori di diritto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - rel. Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. LOMBARDO Luigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la ordinanza 23/5/2014 del Tribunale per il riesame di Torino;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Domenico Gallo;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, Dr. Viola Alfredo Pompeo, che ha concluso chiedendo il rigetto.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza in data 23/5/2014, i…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.