Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20523 del 23 maggio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:20523PEN

Massima

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La partecipazione accertata in via definitiva di un soggetto ad un'associazione di tipo mafioso costituisce un elemento sintomatico della sua pericolosità sociale, che tuttavia non può essere automaticamente desunta dalla pregressa militanza nel sodalizio, essendo necessario che il giudice accerti l'attualità di tale pericolosità sulla base di specifici elementi di fatto, valutando anche il decorso di un apprezzabile lasso di tempo tra l'accertamento penale della partecipazione e il giudizio di prevenzione. Ai fini della confisca di prevenzione, il giudice deve individuare il periodo temporale di riferimento della pericolosità qualificata del proposto, potendo disporre l'ablazione non solo dei beni posseduti in tale arco temporale, ma anche di quelli acquisiti successivamente, purché il loro acquisto risulti effettuato attraverso il reimpiego dei frutti dell'attività illecita, da accertare sulla base di una pluralità di indizi fattuali altamente dimostrativi della diretta derivazione causale delle acquisizioni patrimoniali dalla provvista formatasi nel periodo di compimento dell'attività delittuosa. L'onere di allegazione difensiva in ordine alla legittima provenienza dei beni non può essere soddisfatto con la mera indicazione della esistenza di una provvista sufficiente per concludere il negozio di acquisto degli stessi, dovendo invece il soggetto sottoposto al procedimento di prevenzione indicare gli elementi fattuali dai quali il giudice possa dedurre che il bene non sia stato acquistato con i proventi di attività illecita, ovvero ricorrendo ad esborsi non sproporzionati rispetto alla sua capacità reddituale. Ove il giudice ritenga di dover disporre la confisca di beni intestati a soggetti diversi dal proposto, è necessario che egli motivi in modo adeguato sulla riconducibilità effettiva di tali beni alla disponibilità di quest'ultimo, confutando puntualmente le eventuali allegazioni difensive contrarie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta da:

Dott. DE MARZO Giuseppe - Presidente

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere Rel.

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. CIRILLO Pierangelo - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
Lu.Sa. nato a N (ITALIA) il (Omissis)
Ru.Lu. nato a N (ITALIA) il (Omissis)
avverso il decreto del 21-11-2023 della CORTE APPELLO di NAPOLI
udita la relazione svolta dal Consigliere LUCA PISTORELLI;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), il quale ha richiesto dichiararsi l'inammissibilità dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il decreto impugnato la Corte d'appello di Napoli ha rigettato i ricorsi proposti da Lu.Sa. e, in qualità di terzo interessato, da Ru.Lu. avverso il prov…

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