La determinazione dell'indennità di espropriazione rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, in quanto comprende l'individuazione e l'applicazione dei relativi criteri di calcolo. Pertanto, il giudice amministrativo, investito di una controversia avente ad oggetto la quantificazione dell'indennità di esproprio, deve dichiarare il difetto di giurisdizione e rimettere le parti dinanzi al giudice ordinario competente. Ciò in applicazione dell'art. 53, comma 3, del d.P.R. n. 327/2001 e dell'art. 11 del d.lgs. n. 104/2010, che disciplinano il riparto di giurisdizione tra giudice amministrativo e giudice ordinario in materia di espropriazione per pubblica utilità. La sentenza che declina la giurisdizione fa salvi gli effetti processuali e sostanziali della domanda, purché il processo sia riproposto innanzi al giudice indicato nel termine perentorio di tre mesi dal passaggio in giudicato della pronuncia. Sussistono altresì giusti motivi per compensare integralmente le spese di giudizio tra le parti, in considerazione del peculiare assetto della giurisdizione in materia espropriativa.