L'illegittimità di un provvedimento amministrativo non comporta automaticamente la responsabilità risarcitoria della pubblica amministrazione, essendo necessario accertare anche la violazione dei principi di imparzialità, correttezza e buona amministrazione, nonché l'elemento soggettivo del dolo o della colpa. Il danneggiato ha l'onere di provare tutti gli elementi costitutivi della domanda di risarcimento, tra cui il nesso di causalità tra la condotta illecita e il danno lamentato. Il risarcimento del danno non può essere determinato in via presuntiva, ma deve essere adeguatamente documentato e quantificato, tenendo conto di tutti i fattori rilevanti, come la tempistica necessaria per la piena operatività dell'attività economica, i costi e i tempi di ammortamento, la dimostrazione della disponibilità dei capitali necessari per la realizzazione dell'opera e il suo avviamento. Inoltre, il danneggiato deve dimostrare di aver adottato le misure ragionevoli per limitare il danno. Il risarcimento del danno all'immagine e degli interessi passivi maturati su mutui non può essere riconosciuto in assenza di specifica allegazione e prova. Infine, le spese legali sostenute per impugnare i provvedimenti illegittimi sono regolate dalle statuizioni contenute nelle relative sentenze.