Il dolo specifico di danneggiamento, che si distingue dal dolo generico di incendio, ricorre quando l'agente agisce con la finalità di danneggiare, pur essendo consapevole che dal suo comportamento possa derivare un incendio di non lievi proporzioni, difficilmente contenibile. In tal caso, la condotta è sussumibile nella fattispecie del tentato incendio doloso, e non in quella del danneggiamento seguito da incendio, in quanto l'agente ha previsto e voluto, come evento alternativo, il verificarsi di un incendio di rilevanti dimensioni. Il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche non può essere automatico in presenza della sola incensuratezza dell'imputato, ma richiede una specifica valutazione da parte del giudice circa la sussistenza di elementi concreti idonei a giustificare un trattamento sanzionatorio più favorevole, tenuto conto anche della gravità del fatto e della personalità dell'autore.