La revoca della licenza per l'esercizio dell'attività di vigilanza privata è legittima quando l'istituto di vigilanza non dimostri di possedere i requisiti tecnici e organizzativi minimi indispensabili per garantire un corretto svolgimento dei servizi di vigilanza, quali l'autonomia e l'esclusività della sede operativa e della centrale di controllo, nonché l'adeguatezza dei sistemi di comunicazione e collegamento con il personale operante e con le forze di polizia competenti per territorio. L'amministrazione competente, nell'esercizio della propria discrezionalità tecnica, può valutare la complessiva capacità organizzativa e logistica dell'istituto di vigilanza, anche alla luce delle indicazioni e dei requisiti minimi stabiliti dalla normativa di settore e dalle direttive ministeriali, senza che sia necessaria una preventiva diffida con assegnazione di un termine per l'adeguamento, qualora l'istituto abbia già avuto modo di controdedurre alle contestazioni mosse. La mancanza dei requisiti minimi richiesti per l'esercizio dell'attività di vigilanza privata legittima pertanto la revoca della relativa licenza, senza che ciò comporti un obbligo risarcitorio a carico dell'amministrazione.