Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 40547 del 6 settembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:40547PEN

Massima

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La fattispecie di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. richiede, oltre all'accordo tra tre o più persone finalizzato alla commissione di delitti, l'effettiva capacità di intimidazione del sodalizio criminoso e la conseguente condizione di assoggettamento e omertà nella comunità in cui opera. Tali elementi non si realizzano automaticamente per il solo fatto che l'associazione utilizzi metodi e strumenti tipici della criminalità organizzata di stampo mafioso, come l'uso di armi e la commissione di atti di violenza, i quali possono al più integrare l'aggravante di cui all'art. 7 d.l. 152/1991, ma non sono sufficienti a configurare il reato di cui all'art. 416-bis c.p. Perché si configuri tale fattispecie è necessario che l'associazione abbia effettivamente acquisito una forza intimidatrice autonoma, tale da piegare la volontà dei terzi estranei al sodalizio, anche in assenza di specifici atti intimidatori, attraverso il solo timore che promana dalla sua capacità criminale. Pertanto, la mera utilizzazione di metodi mafiosi e il ricorso alla violenza, pur essendo indici rilevanti, non sono di per sé sufficienti a integrare il delitto di associazione di tipo mafioso, dovendosi accertare in concreto l'effettiva capacità di intimidazione del gruppo e la conseguente condizione di assoggettamento e omertà nella comunità in cui opera.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. SCALIA Laura - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabriz - Rel. Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 5/01/2017 del Tribunale di Salerno
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal consigliere Dott. D'Arcangelo Fabrizio;
sentite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Birritteri Luigi, che ha concluso chied…

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