Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23570 del 5 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:23570PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini della custodia cautelare in carcere, può essere desunto dalla gravità delle modalità della condotta delittuosa pregressa, dalla disponibilità di un'arma, dalla previa attività preparatoria e organizzativa, dalla carenza di redditi e di stabile occupazione, nonché dai precedenti penali specifici e non risalenti nel tempo, senza che sia necessaria una valutazione in concreto di ulteriori elementi, essendo sufficiente la complessiva valutazione della personalità del soggetto e della sua pericolosità sociale, desumibile anche dalla disponibilità di un appoggio logistico. La valutazione della personalità del soggetto ai fini della sussistenza del pericolo di reiterazione del reato può pertanto fondarsi sui precedenti penali, anche non specifici, purché non risalenti nel tempo, senza che sia necessario che essi abbiano determinato un aggravamento della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

MI. VI. nato il (OMESSO);

avverso l'ordinanza del 16/12/2008 del Tribunale del riesame di Firenze;

Visti gli atti, ed il ricorso;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Geppino Rago;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Giuseppe Febbraro, che ha concluso per il rigetto;

Udito il difensore avv. LOMBARDO Giuseppe che ha concluso per l'accoglimento.

FATTO

Co…

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