Consiglio di Stato sentenza n. 470 del 2019

ECLI:IT:CDS:2019:470SENT

Massima

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Il mutamento di destinazione d'uso di un immobile oggetto di sanatoria edilizia deve rispettare non solo la pianificazione urbanistica vigente al momento della presentazione dell'istanza, ma anche la precedente disciplina urbanistica in vigore al tempo della realizzazione dell'abuso, in applicazione del principio della c.d. "doppia conformità". Pertanto, il mero rispetto della nuova pianificazione urbanistica non è sufficiente a legittimare il mutamento di destinazione d'uso, qualora questo non fosse conforme anche alla precedente disciplina urbanistica. L'amministrazione, nel negare l'autorizzazione paesaggistica in sanatoria, ha l'onere di motivare adeguatamente il provvedimento, esplicitando le ragioni del contrasto tra le opere realizzate e le esigenze di tutela paesaggistica, senza potersi limitare a valutazioni apodittiche o stereotipate. In particolare, l'amministrazione deve accertare e motivare la rilevanza volumetrica e la conseguente incompatibilità paesaggistica degli interventi, anche in relazione alla natura e all'entità degli stessi, senza poter operare distinzioni non previste dalla legge tra volumi tecnici e altri tipi di volumi. Il giudizio di compatibilità paesaggistica, pur connotato da ampia discrezionalità tecnico-valutativa, deve essere sorretto da un'adeguata e circostanziata motivazione, che consenta di ricostruire l'iter logico seguito e le valutazioni tecniche effettuate. Pertanto, il mancato esame e la mancata valutazione degli elementi probatori forniti dal privato nel corso del procedimento integrano un vizio di motivazione. Infine, l'illegittimità dei provvedimenti di diniego dell'autorizzazione paesaggistica e di ordine di demolizione comporta l'illegittimità derivata di quest'ultimo provvedimento sanzionatorio.

Sentenza completa

Pubblicato il 18/01/2019

N. 00470/2019REG.PROV.COLL.

N. 05769/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5769 del 2017, proposto da
Agricola Agrival S.S., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, viale ((omissis)) 14;

contro

Comune di Finale Ligure, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, ((omissis)) n.3;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. LIGURIA - GENOVA: SEZIONE I n. 00369/2017, resa tra le parti, concernente annullamento

- …

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