Cassazione penale Sez. II sentenza n. 53209 del 22 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:53209PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni può essere legittimamente disposto dal giudice quando sussistono gravi indizi di reato e il pericolo di dispersione o sottrazione dei beni, a tutela delle esigenze cautelari e probatorie del procedimento penale. Il principio del contraddittorio impone che gli atti su cui si fonda il provvedimento di sequestro siano resi accessibili alla difesa, salvo che non risultino già noti al ricorrente in ragione di precedenti provvedimenti emessi nell'ambito della medesima vicenda fattuale. L'inammissibilità del ricorso per cassazione avverso il provvedimento di conferma del sequestro comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle ammende, ove emergano profili di colpa nella determinazione della causa di inammissibilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamillo - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. DI PAOLA Sergio - rel. Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS);
nel procedimento a carico di quest'ultimo;
avverso l'ordinanza del 13/04/2017 del Tribunale di Roma;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Sergio Di Paola;
sentite le conclusioni del Sostituto Procuratore generale Dr.ssa Perla Lori che ha chiesto rigettarsi il ricorso.
RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO
1. Il Tribunale di Roma, con ordinanza in data 13/04/2017, rigettava l'appello proposto da (OMISSIS) avverso l'ordinanza del G.I.P. del Tribunale d…

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