Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare una controversia relativa all'affidamento in concessione di aree demaniali marittime per lo svolgimento di attività turistico-ricreative e di servizi complementari alla balneazione, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. Le procedure di affidamento di concessioni demaniali marittime sono sottratte all'applicazione del Codice dei contratti pubblici e sono soggette solo ai principi generali di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità, pubblicità, tutela dell'ambiente ed efficienza energetica. Di conseguenza, tali procedure non sono soggette al rito speciale previsto per gli appalti pubblici, ma al rito ordinario. 2. Nelle procedure di affidamento di concessioni demaniali marittime, l'Amministrazione non è tenuta a verificare la congruità delle offerte presentate dai concorrenti, in quanto tale verifica non costituisce espressione dei principi generali applicabili a tali procedure. L'Amministrazione deve invece valutare complessivamente l'equilibrio del piano economico-finanziario proposto dal concessionario, tenendo conto dei rischi assunti e della capacità di gestione dello stesso. 3. La valutazione delle offerte tecniche e l'attribuzione dei relativi punteggi rientrano nell'ampia discrezionalità tecnica della commissione giudicatrice, sindacabile solo nei casi di manifesta illogicità, irrazionalità o arbitrarietà. Il giudice amministrativo non può sostituirsi alla valutazione dell'Amministrazione, salvo tali ipotesi eccezionali. 4. Eventuali inadempimenti del concessionario nella fase di esecuzione della concessione non possono essere utilizzati per dimostrare l'inaffidabilità dell'offerta presentata in sede di gara, in quanto la correttezza dell'esecuzione è oggetto di separato controllo da parte dell'Amministrazione concedente.