Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21596 del 25 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:21596PEN

Massima

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Il possesso di una carta di identità falsa, anche se utilizzata per ottenere immediatamente un documento di identità valido per l'espatrio, integra il reato di cui all'art. 497-bis c.p., in quanto la falsificazione di tale documento è punita a prescindere dalla sua effettiva utilizzazione per la libera circolazione nell'area Schengen. Il dolo generico, che si ravvisa anche nell'accettazione del rischio, è sufficiente per la configurazione del reato. Tuttavia, ai fini della concessione dei benefici di legge, il giudice deve valutare attentamente tutti gli elementi di fatto, inclusa l'eventuale incertezza sulla falsità di altri documenti posseduti dall'imputato, al fine di formulare una prognosi corretta sulla sua pericolosità sociale e sulla possibilità di concedere la sospensione condizionale della pena e la non menzione della condanna nel casellario giudiziale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA DE L'AQUILA;

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO TRIBUNALE di TERAMO;

OP. FL. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 04/10/2008 TRIBUNALE di TERAMO;

visti gli atti, la sentenza denunziata ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROTELLA MARIO;

udite le richieste di annullamento con rinvio, in accoglimento del ricorso del P.G. e d…

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