Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 14861 del 2024

ECLI:IT:TARLAZ:2024:14861SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di diniego emesso dall'ente locale, successivamente all'impugnazione di un precedente atto di attivazione dei poteri sostitutivi regionali, determina la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente originario, rendendo il relativo giudizio improcedibile. Tale principio si fonda sulla considerazione che, una volta adottato il provvedimento espresso di diniego, l'interesse del ricorrente originario viene soddisfatto, venendo meno la necessità di ottenere l'annullamento dell'atto di attivazione dei poteri sostitutivi, il quale ha perso ogni efficacia pratica. Ciò in quanto il provvedimento di diniego, se impugnato, consente al ricorrente di ottenere la tutela giurisdizionale richiesta, rendendo superflua la prosecuzione del giudizio avverso l'atto di attivazione dei poteri sostitutivi. La declaratoria di improcedibilità per sopravvenuta carenza di interesse si giustifica, pertanto, in ragione del mutamento della situazione sostanziale del ricorrente, il quale ha ottenuto, attraverso l'adozione del provvedimento di diniego, la soddisfazione della propria pretesa, venendo meno l'utilità pratica dell'annullamento dell'atto di attivazione dei poteri sostitutivi. In tale contesto, il giudice amministrativo, nel dichiarare l'improcedibilità del ricorso, dispone altresì la compensazione delle spese processuali, in considerazione dell'andamento del giudizio e della sopravvenuta carenza di interesse.

Sentenza completa

Pubblicato il 22/07/2024

N. 14861/2024 REG.PROV.COLL.

N. 02633/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2633 del 2017, proposto da
Comune di Pomezia, rappresentato e difeso dall'avvocato Luigi Leoncilli, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Antonio Chinotto, 1;

contro

Regione Lazio, rappresentata e difesa dall'avvocato Elisa Caprio, con domicilio eletto in Roma, via Marcantonio Colonna, 27;

nei confronti

Nino Di Gioia, rappresentato e difeso dall'avvocato Fabio D'Amato, con domicilio eletto in Roma, via Lepi, 15;

per l'annullamento

della deliberazione della Giunta della Regione Lazio del 28 dicembre 2016, n. 804, avente ad oggetto “

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