Il rapporto tra i medici convenzionati esterni e le Regioni o le Unità Sanitarie Locali, disciplinato dalla legge n. 833 del 1978, configura un rapporto di prestazione d'opera professionale e non di pubblico impiego, difettando il presupposto della subordinazione. Di conseguenza, le controversie inerenti a tale rapporto rientrano nella giurisdizione del Giudice ordinario, la quale non viene meno per il solo fatto che la domanda del professionista denunci l'illegittimità di atti o provvedimenti adottati dall'Amministrazione, in quanto tali atti e provvedimenti non sono idonei a degradare le posizioni di diritto soggettivo costituite con il rapporto privatistico e sono pertanto sindacabili dal Giudice ordinario, sia pure al limitato fine della loro eventuale disapplicazione. Pertanto, la controversia relativa alla possibilità di trasformazione di un rapporto a termine in un rapporto a tempo indeterminato tra un medico convenzionato esterno e l'Azienda Sanitaria Locale rientra nella giurisdizione del Giudice ordinario e non in quella del Giudice amministrativo.