La regolarità edilizia dei locali in cui è esercitata l'attività di somministrazione di alimenti e bevande costituisce condizione essenziale per il legittimo esercizio di tale attività, mentre l'attività di produzione di materie prime alimentari, come l'uva e il vino, non è soggetta al medesimo requisito edilizio. L'autorità sanitaria competente può pertanto disporre la sospensione o la revoca della registrazione sanitaria solo per l'attività di somministrazione, ma non per l'attività di produzione di alimenti, in assenza del certificato di agibilità dei locali. Tale principio trova fondamento nella distinzione normativa tra le attività di somministrazione, soggette a specifici requisiti igienico-sanitari e edilizi, e le attività di produzione alimentare, per le quali non è richiesto il medesimo standard di regolarità strutturale. L'esercizio dell'attività produttiva non può essere pertanto paralizzato per carenze edilizie non direttamente connesse al processo produttivo, in ossequio ai principi di proporzionalità e ragionevolezza dell'azione amministrativa.