Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel dichiarare improcedibile il ricorso per sopravvenuto difetto di interesse della parte ricorrente, afferma il principio secondo cui, qualora nel corso del giudizio intervengano nuove determinazioni e iniziative riguardanti la vicenda oggetto del contenzioso, tali da determinare il venir meno dell'interesse della parte ricorrente alla prosecuzione del giudizio, il Giudice è tenuto a prenderne atto e a dichiarare l'improcedibilità del gravame. Tale principio trova applicazione anche nei casi in cui le parti, in vista della trattazione nel merito, concordino sulla declaratoria di sopravvenuta carenza di interesse e sulla compensazione delle spese di giudizio. In tali ipotesi, il Giudice, nel dichiarare l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuto difetto di interesse, è altresì tenuto a disporre la compensazione delle spese processuali tra le parti, in considerazione della pronuncia in rito. Inoltre, il Tribunale, ritenendo sussistenti i presupposti di cui all'art. 52, commi 1 e 2, del d.lgs. n. 196/2003 e agli artt. 5 e 6 del Regolamento (UE) 2016/679, a tutela dei diritti o della dignità della parte interessata, ordina alla Segreteria di procedere all'oscuramento delle generalità dei controinteressati.