Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20498 del 15 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:20498PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve verificare la congruenza della motivazione del provvedimento del tribunale del riesame in ordine alla valutazione degli elementi indizianti, secondo i canoni della logica e i principi di diritto che governano l'apprezzamento delle risultanze probatorie. In particolare, il giudice di merito può ritenere sussistenti i gravi indizi di colpevolezza sulla base di una denuncia circostanziata e attendibile della persona offesa, anche in assenza di riscontri individualizzanti, purché il suo racconto risulti coerente e corroborato da elementi esterni, come la similitudine con altri episodi di violenza commessi dall'indagato nello stesso contesto spazio-temporale. Inoltre, ai fini dell'applicazione della misura cautelare, il giudice deve valutare la sussistenza di esigenze cautelari, quali la pericolosità sociale dell'indagato desunta dalla sua inclinazione alla commissione di reati violenti e dalla reiterazione della condotta criminosa, anche a fronte di precedenti procedimenti penali a suo carico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO ((omissis)) - Presidente

Dott. MONASTERO Francesco - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. RENZO Michele - Consigliere

Dott. POLICHETTI Renato - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LU. OC. PE. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 17/10/2008 TRIB. LIBERTA' di BOLOGNA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. POLICHETTI RENATO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. D'ANGELO Giovanni, che ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.

Udito il difensore Avv. DIONESALVI Salvatore che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

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