Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 2818 del 18 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:2818PEN

Massima

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Il ricorso per cassazione proposto personalmente dalla persona offesa avverso il provvedimento di archiviazione è inammissibile, in quanto la persona offesa non ha la qualità di parte in senso stretto nel procedimento penale e, pertanto, non gode della deroga espressamente prevista per l'imputato in ordine alla necessità di farsi rappresentare da un avvocato cassazionista, al quale deve previamente attribuire mandato speciale ex art. 613 c.p.p. Secondo l'orientamento prevalente e più convincente, cui aderisce il Collegio, la persona offesa, non essendo parte in senso stretto del procedimento, non può proporre personalmente il ricorso per cassazione avverso il provvedimento di archiviazione, dovendo necessariamente farsi rappresentare da un difensore munito di apposito mandato. L'inammissibilità del ricorso proposto dalla persona offesa comporta la condanna della stessa al pagamento delle spese processuali e della sanzione pecuniaria prevista.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA Pietro Antoni - Presidente

Dott. ROMIS Vincenzo - Consigliere

Dott. FOTI Giacomo - Consigliere

Dott. GRASSO Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. MONTAGNI Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS) C/;

2) (OMISSIS);

avverso il decreto n. 2024/2011 GIUDICE DI PACE di BARI, del 17/02/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE GRASSO;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. MONTAGA Alfredo il quale ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

FATTO E DIRITTO

1. Il Giudice di Pace di Bari, con provvedimento depositato il 23/2/2012, dispose l'archiviazione del procedimento concernente le i…

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