Cassazione penale Sez. V sentenza n. 16207 del 31 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:16207PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. è configurabile anche in assenza di una manifestazione attuale ed eclatante della forza intimidatrice del sodalizio, essendo sufficiente che l'organizzazione criminale sia in grado di sprigionare, per il solo fatto della sua esistenza, una capacità di intimidazione non soltanto potenziale, ma effettiva ed obiettivamente riscontrabile, capace di piegare ai propri fini la volontà di quanti vengano in contatto con i suoi componenti. Ai fini della sussistenza dell'aggravante della disponibilità di armi di cui all'art. 416-bis, comma 4, c.p., è sufficiente la mera disponibilità delle armi da parte dell'associazione, a prescindere dall'effettiva detenzione o dal porto delle stesse da parte dei singoli associati. Tuttavia, ai fini dell'attribuzione del ruolo di direzione e organizzazione del sodalizio mafioso, non è sufficiente la mera partecipazione agli atti di affiliazione di nuovi membri o il coinvolgimento nelle diatribe interne, essendo necessario un più pregnante contributo del singolo sodale, idoneo a dimostrarne la posizione apicale e il ruolo di coordinamento e razionalizzazione dell'attività degli altri associati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Presidente

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - rel. Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 29/02/2016 del TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. PEZZULLO ROSA;
lette/sentite le conclusioni del P.G. Dott. PINELLI MARIO MARIA STEFANO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. PINELLI Mario Maria Stefano, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
uditi i difensori dei ricorren…

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