Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 1992 del 17 gennaio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:1992PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'ambito del procedimento di prevenzione, può valutare autonomamente la pericolosità sociale del proposto sulla base dell'intera vicenda giudiziaria e criminale dello stesso, anche in presenza di pronunce assolutorie sopravvenute, purché tale valutazione sia adeguatamente motivata. Il giudice non è vincolato dalla sola pronuncia assolutoria, potendo considerare altri elementi sintomatici della pericolosità, quali precedenti penali, condanne, condotte illecite e irreperibilità del soggetto, anche se non definitivamente accertate. Inoltre, la revoca ex tunc della misura di prevenzione è ammessa solo ove i nuovi elementi sopravvenuti siano idonei a dimostrare l'inesistenza originaria dei presupposti per l'applicazione della misura, non essendo sufficiente la mera sopravvenienza di una pronuncia assolutoria. Infine, il proposto non è legittimato a impugnare il decreto di confisca di beni intestati a terzi, qualora nel giudizio di prevenzione abbia contestato la fittizia intestazione, aderendo alle tesi della terza interessata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia Anna - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - rel. Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso il decreto del 01/12/2015 della Corte di appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal consigliere Ersilia Calvanese;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. FILIPPI Paola, che ha concluso chiedendo che i ricorsi siano dichiarati inammissibili.
RITENUTO IN …

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