Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22132 del 7 giugno 2022

ECLI:IT:CASS:2022:22132PEN

Massima

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Il sequestro probatorio disposto dal pubblico ministero con decreto di perquisizione che individua in modo specifico i beni da sequestrare non richiede la successiva convalida da parte dell'autorità giudiziaria, in quanto la determinazione del vincolo di pertinenza dei beni con il reato non è rimessa alla discrezionalità della polizia giudiziaria, ma è già compiutamente effettuata nel provvedimento del pubblico ministero. Pertanto, il sequestro così eseguito dalla polizia giudiziaria in esecuzione del decreto è legittimo e non necessita di alcuna convalida, essendo sufficiente il controllo di legalità già operato dal pubblico ministero nell'emissione del decreto di perquisizione e sequestro. Il mantenimento del sequestro probatorio è altresì giustificato finché permane la necessità di conservare i beni ai fini della prova, anche in caso di impugnazione della sentenza di condanna.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CATENA Rossella - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. ROMANO Michel - rel. Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 13/09/2021 del Tribunale di Lagonegro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con la ordinanza in epigrafe il Tribunale di Lagonegro ha rigettato l'is…

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