Cassazione penale Sez. III sentenza n. 36551 del 27 settembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:36551PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare disposto in sede di indagini preliminari, pur essendo legittimo al momento dell'emissione, può perdere efficacia e interesse a coltivare l'impugnazione qualora, nel corso del procedimento, la misura venga successivamente sostituita con una più blanda, in conformità con il principio di adeguatezza e proporzionalità delle cautele. In tal caso, il ricorso per cassazione avverso il provvedimento originario deve essere dichiarato inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, non essendo più attuale la tutela della libertà personale del soggetto sottoposto a misura cautelare. La declaratoria di inammissibilità non comporta la condanna al pagamento delle spese processuali o di somme in favore della Cassa delle ammende, in quanto la carenza di interesse non è originaria ma sopravvenuta rispetto alla presentazione del ricorso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - rel. Consigliere

Dott. NOVIELLO Giuseppe - Consigliere

Dott. MAGRO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza n. 1233/2021 del Tribunale di Bari del 23 dicembre 2021;
letti gli atti di causa, la ordinanza impugnata e il ricorso introduttivo;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Andrea GENTILI;
letta la requisitoria scritta del PM, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. MOLINO Pietro, il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con ordinanza del 23 dicembre 2021 il Tribunale di Bari, in funzione di giud…

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