Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esercizio della propria giurisdizione, ha stabilito che l'Amministrazione comunale, nel ricorrere allo strumento dell'ordinanza contingibile e urgente ai sensi dell'art. 191 del d.lgs. n. 152/2006 per assicurare la prosecuzione del servizio di igiene ambientale a seguito della scadenza del contratto di appalto, non può imporre all'impresa affidataria un corrispettivo inadeguato rispetto alla prestazione pretesa, in quanto ciò comporterebbe un sacrificio sproporzionato della libera iniziativa economica privata a beneficio del solo interesse pubblico di risparmio di spesa, in violazione dei principi di proporzionalità, ragionevolezza e buon andamento della pubblica amministrazione. Pertanto, il Tribunale ha ritenuto illegittima l'ordinanza nella parte in cui imponeva l'espletamento del servizio senza previamente determinare il giusto credito spettante all'impresa, pari al corrispettivo fissato nel contratto originario, revisionato mediante l'applicazione degli indici ISTAT o, in mancanza, dell'indice generale FOI, al fine di garantire il rispetto del principio di proporzionalità tra le prestazioni.