Cassazione penale Sez. II sentenza n. 11120 del 8 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:11120PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso non si desume automaticamente dalla mera affiliazione formale, ma richiede la prova di un ruolo dinamico e funzionale dell'imputato all'interno del sodalizio criminale, tale da implicare una stabile ed organica compenetrazione con il tessuto organizzativo della consorteria. Gli elementi indiziari, pur se gravi e precisi, non possono essere valutati in modo automatico, ma devono essere esaminati nel loro complesso, al fine di accertare la costante intraneità dell'imputato al sodalizio, con specifico riferimento al periodo temporale considerato dall'imputazione. Pertanto, il conferimento di una qualifica formale all'interno dell'associazione, come quella di "azionista", pur assumendo un valore indiziario importante, non è di per sé sufficiente a dimostrare la partecipazione causalmente rilevante dell'imputato alle attività del sodalizio mafioso, essendo necessario che tale qualifica si correli alla realizzazione di un effettivo apporto alla vita dell'associazione, tale da far ritenere concretamente avvenuto il suo inserimento con i caratteri della stabilità e della piena consapevolezza. Inoltre, anche elementi come i contatti telefonici e i messaggi intercorsi tra l'imputato e soggetti apicali dell'associazione, pur potendo assumere un valore sintomatico, non sono di per sé decisivi ai fini della dimostrazione della partecipazione, se non si inseriscono in un quadro probatorio complessivo idoneo a delineare quel ruolo dinamico e funzionale richiesto dalla giurisprudenza di legittimità per integrare il reato di partecipazione ad associazione mafiosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. GALLO Domenic - rel. Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore Generale presso la Corte d'appello di Catanzaro;
nei confronti di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS):
avverso la sentenza 18/2/2016 della Corte d'appello di Catanzaro, 2 Sezione penale;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Domenico Gallo;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, Dr. Fodaroni Maria Giuseppina, che ha conc…

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