Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21864 del 28 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:21864PEN

Massima

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Il reato di minaccia grave, ai sensi dell'art. 612, comma 2, c.p., si configura quando le espressioni utilizzate dall'agente siano idonee a incutere nella persona offesa un fondato e ragionevole timore per la propria incolumità, valutato in relazione al contesto fattuale e alle circostanze concrete del caso. Tuttavia, l'imputato non ha interesse a dolersi della mancata qualificazione della minaccia come grave, in quanto ciò non comporterebbe una pena edittale più grave di quella già irrogata per il reato di minaccia semplice di cui all'art. 612, comma 1, c.p. La valutazione della credibilità dei testimoni e della loro capacità di percepire direttamente i fatti rientra nell'esclusiva competenza del giudice di merito, la cui decisione non può essere sindacata in sede di legittimità, salvo che non risulti affetta da manifeste contraddizioni. Il giudice di legittimità, pertanto, non può riesaminare il merito della valutazione probatoria effettuata dal giudice di appello, il quale ha ritenuto attendibili le dichiarazioni del teste oculare, che hanno fornito un riscontro alle affermazioni della persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giulian - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. PEZZULLO R. - rel. Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 18/2012 TRIBUNALE di COSENZA, del 21/11/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 25/02/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PEZZULLO ROSA;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. D'ANGELO Giovanni, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza del 21.11…

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