Cassazione penale Sez. I sentenza n. 48480 del 28 novembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:48480PEN

Massima

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La continuità del disegno criminoso, quale presupposto per l'applicazione dell'istituto della continuazione tra reato associativo e reati-fine, richiede la preordinazione unitaria da parte del soggetto agente delle diverse condotte violatrici, almeno nelle loro linee essenziali, in una fase antecedente al momento perfezionativo delle stesse. Non è sufficiente il mero inserimento organico dell'agente nell'associazione criminosa, essendo necessario che i reati-fine fossero programmabili ab origine, in ragione della loro ricollegabilità all'unitaria finalità criminosa sottesa all'adesione al sodalizio. Pertanto, non è configurabile la continuazione tra il reato associativo e quei reati-fine che, pur rientrando nell'ambito delle attività del sodalizio e finalizzati al suo rafforzamento, non erano programmabili ab origine perché legati a circostanze ed eventi contingenti e occasionali o, comunque, non immaginabili al momento iniziale dell'associazione. Inoltre, la notevole distanza temporale tra il reato associativo e i reati-fine, nonché la disomogeneità di questi ultimi, costituiscono indici sintomatici dell'assenza di una unitaria programmazione criminosa, precludendo l'applicazione del vincolo della continuazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. LIUNI Teresa - rel. Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 08/02/2019 della CORTE di APPELLO di SALERNO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. TERESA LIUNI;
lette le conclusioni del Procuratore generale, Dott. PRATOLA Gianluigi, il quale ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza dell'8/2/2019 la Corte di appello di Salerno - in funzione di giudice dell'esecuzione - ha rigettato l'istanza di continuazione ava…

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