Il divieto di edificazione nella fascia di rispetto di 150 metri dalla battigia, previsto dall'art. 15, lett. a), della L.r. 12 giugno 1976, n. 78, è un vincolo assoluto e diretto, che si impone non solo alle amministrazioni comunali in sede di formazione degli strumenti urbanistici, ma anche ai privati che intendano procedere a lavori di costruzione entro tale fascia. Pertanto, sono escluse dalla concessione o autorizzazione in sanatoria tutte le costruzioni eseguite entro i 150 metri dalla battigia, ad eccezione di quelle iniziate prima dell'entrata in vigore della legge n. 78/1976 e le cui strutture essenziali siano state portate a compimento entro il 31 dicembre 1976. L'onere della prova in ordine alla data di realizzazione dell'immobile abusivo ricade sul privato che ha commesso l'abuso, il quale deve fornire concreti elementi a sostegno delle proprie affermazioni, altrimenti l'Amministrazione non è tenuta a dimostrare l'effettiva distanza del fabbricato dalla battigia. Il vincolo di inedificabilità di cui all'art. 15 della l.r. n. 78/76 è, pertanto, un divieto assoluto e diretto, che non ammette deroghe o eccezioni, neppure per le costruzioni realizzate in zone A e B del programma di fabbricazione, in quanto l'art. 18, comma 1, della medesima legge ha fatto salve solo le disposizioni contenute nei piani regolatori generali e comprensoriali già approvati.