Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24198 del 23 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:24198PEN

Massima

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Il riconoscimento dell'attenuante di cui all'art. 62, n. 6, c.p. (risarcimento del danno prima del giudizio) richiede un'adeguata motivazione da parte del giudice in merito alla valutazione della spontaneità e della congruità del risarcimento offerto dall'imputato, senza che possano essere considerati elementi estranei alla previsione normativa, come il momento temporale in cui è avvenuto il risarcimento. Il giudice è tenuto a verificare se il risarcimento offerto dall'imputato sia idoneo a costituire un integrale ristoro del danno, materiale e morale, cagionato dal reato, motivando in modo specifico e analitico tale valutazione. La mancanza di una siffatta motivazione integra un vizio di violazione di legge e di carenza di motivazione, censurabile in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - rel. Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RI. CO. N. IL (OMESSO);

2) R. V. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1548/2008 CORTE APPELLO di BARI, del 21/11/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/03/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. UGO DE CRESCIENZO;

udito il P.G. in persona del Dott. STABILE Carmine che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI…

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