Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2511 del 21 gennaio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:2511PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il diritto di cronaca, pur costituendo un limite legittimo alla tutela della reputazione altrui, deve essere esercitato nel rispetto della verità sostanziale dei fatti riportati, senza indebite alterazioni o omissioni che possano ledere ingiustamente l'onore e il decoro della persona oggetto della notizia. Pertanto, la valutazione della sussistenza del diritto di cronaca non può prescindere da un'attenta disamina della corrispondenza tra quanto pubblicato e la realtà fattuale, anche in relazione alla posizione giuridica della persona coinvolta, al fine di accertare se la diffusione della notizia, pur contenendo imprecisioni o inesattezze, sia comunque giustificata dall'interesse pubblico all'informazione. Solo ove emerga una palese divergenza tra il fatto riportato e la realtà, tale da rendere la notizia gravemente distorsiva e lesiva della reputazione altrui, può essere esclusa l'operatività del diritto di cronaca, con conseguente configurabilità del reato di diffamazione. Ciò impone al giudice di procedere a un'approfondita verifica delle risultanze probatorie, senza limitarsi a una valutazione sommaria della mera corrispondenza formale tra la notizia pubblicata e gli elementi acquisiti, ma valutando altresì la rilevanza e l'incidenza delle eventuali imprecisioni o inesattezze sul complessivo disvalore sociale della condotta, al fine di stabilire se essa sia effettivamente scriminata dal diritto di cronaca o integri gli estremi del reato di diffamazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. AMATO Alfonso - Presidente

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Maria Stefan - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. IACOBELLIS Marcello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso presentato da:

Avv. PLASTINA Pilerio, il 3.7.2008 difensore della parte civile GH. Fa.;

avverso la sentenza pronunciata il 22 maggio 2008 dal GUP del Tribunale di Roma nel procedimento a carico di:

ME. Sa., nata a (OMESSO), e di M. S., nato a Roma il (OMESSO);

Letto il ricorso e la sentenza impugnata. Sentita la relazione del Consigliere Dott. BRUNO Paolo Antonio;

Lette le conclusioni del PG in sede, che ha chiest…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.