Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società M2C Food & Service S.r.l. contro gli atti del Ministero della Cultura, della Soprintendenza e del Comune di Nardò relativi all'occupazione di suolo pubblico per l'installazione di un dehors, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'Amministrazione comunale, nel riesaminare la precedente deliberazione che aveva autorizzato l'occupazione di suolo pubblico, ha legittimamente esercitato il potere di parziale annullamento di tale atto, in quanto viziato dalla violazione dell'art. 20, comma 3, del Codice della Strada, che impone di garantire una zona adeguata per la circolazione dei pedoni e delle persone con limitata o impedita capacità motoria. 2. La nuova deliberazione comunale, che ha rideterminato le condizioni di occupazione del suolo pubblico imponendo il rispetto della distanza minima di 2 metri dal fabbricato, al fine di assicurare il transito pedonale sull'intera larghezza del marciapiede, è conforme alla normativa di settore e non può essere censurata. 3. La conferma della deliberazione comunale che ha ridefinito le condizioni di occupazione del suolo pubblico rende improcedibile il ricorso e i precedenti motivi aggiunti, in quanto è venuto meno l'interesse della ricorrente a contestare gli atti impugnati, essendo definitivamente preclusa la possibilità di installare il dehors secondo le originarie dimensioni e posizione. 4. Le spese di lite sono compensate in considerazione della particolarità delle questioni trattate.